Cresce ancora la persecuzione anticristiana: mai così intensa nei 31 anni della nostra ricerca!

Nella WWL 2024 ancora una volta si registra il più alto livello di persecuzione da quando la WWL viene pubblicata, confermando l’aumento costante degli ultimi anni. 

 Altro segno visibile del declino della libertà religiosa dei cristiani nel mondo è il fatto che dall’edizione del 2021 troviamo nella mappa dei primi 50 paesi solo nazioni con un livello molto alto ed estremo di persecuzione e discriminazione.  

Sintesi dei risultati

1. salgono da 360 a oltre 365 milioni nel mondo i cristiani che sperimentano almeno un livello alto 
2. di persecuzione e discriminazione a causa della propria fede (1 cristiano ogni 7); 
3. la Corea del Nord stabile al 1° posto;
4. Africa Subsahariana: più si destabilizza, più cresce la violenza su base religiosa; tra i circa 100 paesi monitorati aumenta la persecuzione in termini assoluti, con 78 paesi (non più 76) con un livello almeno alto e salgono da 11 a 13 i paesi con livello estremo; 
5. diminuiscono le uccisioni di cristiani da 5.621 a 4.998, per il calo in Nigeria durante le elezioni 2023, poi riprese a pieno ritmo nel resto dell’anno: la Nigeria rimane epicentro di massacri;
6. 3.231 le vittime di abusi, stupri e matrimoni forzati: la punta di un iceberg; 
7. attacchi senza precedenti contro chiese (da 2.110 a 14.766): la Cina (19°) esporta il modello di persecuzione digitale, mentre aumenta la violenza in India (11°) in vista delle elezioni; 
8. l’influenza di Cina e Russia in Africa peggiora la vita dei cristiani e il fenomeno Chiesa “Profuga”; 
9. Nicaragua: la libertà religiosa si deteriora rapidamente; 
10. Medio Oriente e Nord Africa: i cristiani si sentono sempre meno a casa.

 

TOP 10: i luoghi più pericolosi al mondo dove essere cristiani

1. La Corea del Nord rimane stabile al primo posto7: i rimpatri forzati di fuggitivi nordcoreani da parte della Cina (che li destina a carcere, tortura e in alcuni casi morte), uniti alla politica del regime nordcoreano di tolleranza zero per i cristiani, rendono impossibile vivere la fede cristiana in questo paese. 

2. Nelle prime 5 posizioni ci sono 3 nazioni fortemente islamiche, come evidenza del fatto che l’oppressione islamica rimane una delle fonti principali di intolleranza anticristiana: Somalia (2°), Libia (3°) e Yemen (5°), 

3. 6 Nei soli 50 stati della mappa sono 317 milioni, a cui si aggiungono altri 48 milioni con i 28 stati fuori dalla mappa che registrano un livello di persecuzione e discriminazione alto (sopra i 40 punti), per un totale di 365 milioni. 

4. L’Eritrea è stabile al 4° posto, confermando la propria nomea di “Corea del Nord dell’Africa” 

5. Nigeria al 6°, confermandosi la nazione dove si uccidono più cristiani al mondo (4.118). 

6. Pakistan al 7° posto è stabile nella top 10 da molti anni, rimanendo la seconda nazione al mondo dove si manifesta più violenza anticristiana (dopo la Nigeria). 

7.  L’Iran scende al 9°, ma per effetto dell’aumento di punti di chi lo precede, non per una sua diminuzione del punteggio (che infatti aumenta di 0.4): costretti ad incontrarsi in piccoli gruppi in casa, i cristiani e le chiese sono percepiti come minacce al regime islamico e, come in tutti i succitati paesi islamici, i convertiti al cristianesimo sono esposti a maggiori rischi. 

8. Afghanistan, che aumenta di 0,5 punti, ma scende al 10° posto: dopo l’avvento dei Talebani nel 2021, molti cristiani sono stati uccisi (tramite una vera e propria caccia all’uomo), una piccola parte è riuscita a nascondersi, mentre una grossa fetta è fuggita all'estero.  

9. Sudan a salire dal 10° all’8° per lo più a causa di un aumento della violenza (contro singoli e contro chiese), mentre la pressione sulle 5 sfere della vita del cristiano analizzate nella WWL rimane alta. 

10. Stabile all’11° posto è l’India, di cui denunciamo da anni il declino delle libertà fondamentali della minoranza cristiana, bersaglio di violenze e discriminazioni. Nel periodo in esame sono 160 i cristiani uccisi per ragioni legate alla fede e almeno 2.228 le chiese o proprietà pubbliche cristiane attaccate. 

Dichiarazioni di Philippe Fonjallaz, direttore di Porte Aperte/Open Doors

“Siamo particolarmente preoccupati per la recrudescenza degli attacchi violenti contro le comunità cristiane. L'aumento molto significativo del numero di chiese attaccate, distrutte o chiuse è allarmante e dimostra che la libertà di manifestare la propria fede "da soli o in comunità con altri", come sancito dall'articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti umani, è in pericolo in molte parti del mondo. Siamo inoltre molto preoccupati per i numerosi attacchi subiti dai cristiani nell'Africa subsahariana, che hanno costretto circa centomila di loro a fuggire dai loro villaggi per rifugiarsi in campi per sfollati, dove vivono in condizioni molto difficili senza alcuna prospettiva di futuro. Chiediamo alla comunità internazionale di assumersi le proprie responsabilità e di intervenire affinché i governi interessati prendano misure per proteggere le loro popolazioni e garantire il rispetto del diritto dei cristiani a vivere la loro fede in pace", afferma Philippe Fonjallaz, direttore di Porte Aperte Svizzera.

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