Oltre 200 persone si sono riunite sabato 9 marzo 2024 a Bellinzona per ascoltare la storia ispiratrice di Timothy Cho, un sopravvissuto alla repressione in Profilo della Corea del Nord. La sua storia ci ricorda il potere della fede e la forza
dell'amore nei momenti più bui.
La Corea del Nord rimane uno dei Paesi più ermetici del mondo, con confini strettamente controllati e un regime oppressivo. Gli abitanti sono soggetti a un controllo totalitario, glorificano la famiglia Kim come divina e rischiano l'esecuzione o l'invio
nei campi di lavoro per qualsiasi segno di dissenso. Nonostante l'oppressione, Dio è all'opera, come dimostra la storia di Timothy.
Timothy si ritrovò per strada all'età di nove anni, dopo che suo padre era fuggito senza di lui. Il regime totalitario lo ostracizzò, lo privò dell'istruzione e lo condannò a lavorare nelle miniere come rappresaglia per il crimine del padre. Ha tentato
due volte di fuggire dalla Corea del Nord ed è stato imprigionato 4 volte, di cui 3 in Cina.
Nelle carceri cinesi, Timothy ha avuto un incontro improbabile che ha cambiato il corso della sua vita: un gangster sudcoreano gli ha dato una Bibbia, invitandolo a pregare per la sua libertà. Inizialmente scettico, Timothy si aggrappò a questa speranza
perché sapeva che se fosse stato rimandato in Cina sarebbe stato giustiziato pubblicamente. Chiese al prigioniero come si pregava e questi rispose: "Formuli i suoi desideri e finisca con 'Amen'".
Timothy continua a dire "amen" in continuazione, cercando quello che lui chiama un "salvataggio alla James Bond", ma niente. Ma un giorno Timothy ha smesso di consegnare a Dio le sue liste di desideri, ma si è impegnato a dire "se mi liberi, dedicherò
la mia vita a parlare di te"... Poi è arrivato il miracolo: è stato espulso nelle Filippine, ha ottenuto un passaporto diplomatico ed è stato estradato nel Regno Unito.
Libero, Timothy usa la sua voce per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla persecuzione in Corea del Nord e altrove nel mondo.
Il suo messaggio è chiaro: dobbiamo pregare, parlare, agire di fronte alle tenebre e sostenere i nostri 365 milioni di fratelli e sorelle perseguitati.
"Dobbiamo essere ambiziosi se vogliamo che il nostro Paese, la nostra comunità, sia migliore del resto del mondo. Agite dove siete. Possiamo lottare sia con l'amore che con le circostanze e i doni che Dio ci dà".
Timothy CHO
Timoteo esorta tutti a non rimanere in silenzio di fronte all'ingiustizia e ad agire con amore, come ha insegnato Gesù. La sua stessa esperienza di perdono di coloro che lo hanno abbandonato o oppresso ci incoraggia a essere ambasciatori di Cristo
nelle nostre circostanze.
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